Riccardo Bettini

( Livorno 1880 circa – ? 1960 circa)

Laureato in chimica, erede dello studio fotografico fondato a Livorno dal nonno Carlo Napoleone e proseguito dal padre Ugo, si afferma rapidamente in Italia e all’estero dove spesso viene chiamato grazie alle sue notevoli capacità nell’eseguire ritratti di elevato livello artistico. Nel 1908 si trasferisce definitivamente a Roma rilevando lo studio del noto fotografo Henri Le Lieure e il suo archivio di negativi, nel quale era a sua volta confluito nel 1880 l’operato di Henry Zinsler. Nel suo studio di via del Mortaro 19 transitano i più illustri personaggi del tempo: dai membri della casa reale, ripresi nelle maggiori occasioni sia private che pubbliche (nascite, matrimoni, visite di capi di Stato) e della nobiltà, ai politici quali Crispi, Minghetti e altri esponenti del Parlamento, agli artisti e ai letterati quali la Duse o D’Annunzio. Lo studio Bettini partecipa alle mostre indette nel 1911 per il cinquantenario del Regno d’Italia. Per un certo periodo è in società con Anton Giulio Bragaglia, l’artefice della fotografia futurista. Nel 1954 Riccardo Bettini, ormai anziano, si trasferisce definitivamente in Argentina, dove aveva già avuto in precedenza opportunità di lavoro, e tutto il suo archivio accumulato a Livorno, a Roma e in America Latina viene acquistato dall’Archivio Fotografico Comunale di Roma.